PARALISI NEL SONNO

Incubo, di Charles Walker (1870)

Ore 3:00

Tremo. Il cuore mi batte forte, pulsa. Vorrei aprire gli occhi, ma non riesco a muovermi. Sudo. Poi una luce: c’è qualcuno, un’ombra dietro la finestra. Non è umano. Voglio urlare, urlo, ma la mia voce è soffocata. Si sente solo il mio cuore, martellante, sofferente. Lo sento vicino, chi sei? Cosa vuoi? Perché non riesco a muovermi? Perché non riesco a parlare. Apri gli occhi, per favore. Apri gli occhi. Niente. Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Ancora quella presenza, un demone? Apri gli occhi! Rimetti a noi i nostri debiti. Il respiro non mi manca ma cresce l’affanno. Non capisco cosa mi sta succedendo. Ho gli occhi chiusi, lo sento. Eppure riesco a vedere. E’ buio. Ma quella cosa c’è. Ed è vicina. Ma liberaci dal male... liberaci dal male. Il male, cosa vuole da me? Devo aprire gli occhi, non posso non reagire. Padre aiutami tu. La mia mente è sveglia e combatte. Ma cosa succede al mio corpo? La frustrazione aumenta, il mio cuore sta per scoppiare. Sudo ancora e il mio respiro è sempre più affannoso. Ho paura. APRI GLI OCCHI! Ecco... sono aperti. Mi giro lentamente. Non c’è nulla. Una voce, diabolica. Mi sfiora l’orecchio sinistro. Ma non distinguo le parole. Tremo.
FABRIZIO CELLI, LOSANNA 11 AGOSTO 2009