Selva oscura

Cielo senza stelle, alba senza luce,
vago solo per questa nebbiosa brughiera;
sfuggo al sonno,
ogni sogno angoscia la mia notte.
Potessi dormire ancora, o riposare per sempre!
Luna che baci i fori,
perché le indichi la mia dimora,
perché le consenti di trovarmi?
Lei, che si diverte ad apparire
come effimera visione,
come stella che cade e poi scompare.
Oh Destino infausto e crudele,
nulla sfugge alla tua forza,
la lasci insinuare nei miei pensieri più segreti
con tagliente dolcezza
e ingannevole speranza.
Se solo il sole potesse parlarle
e ribellarsi a te,
se solo il sole potesse sussurrarle il mio nome!
Vago seguendo il suo volto,
ma come posso dar le spalle alla luna?
Come posso oscurare la notte
che tanto m’è cara
e conforta il mio incedere tormentato!
Eppur vago seguendo il suo volto
e affronto l’ineluttabile sorte:
il suo cuore appartiene ad un altro.
FABRIZIO CELLI, ROMA 16 APRILE 2018