Sguardi

Si può provare tanto dolore
per un’anima mite e disiata
che puntualmente colpisce il cuore
ridestando una sete mai placata?
 
Il fluido vitale, che è sangue,
cade veloce e si posa
come la neve che, inesorabile, tange
la terra e con essa si sposa.
 
Un brivido, una scossa seduce
il mio ego, in quell’unico incontro
di sguardi, un raggio di luce.
E poi la pena di saperti di un altro.
FABRIZIO CELLI, ROMA 14 FEBBRAIO 2004