Solo

(pubblicata ne Il Federiciano V ed. Libro amaranto)
Solo il freddo mi accompagna
in questa sera di metà luglio,
Roma che ascolti i miei passi
e spegni le luci in rispettoso silenzio.
 
Tu, Angelo sul Castello,
sublime ti levi dalla pioggia
che bagna i miei occhi,
biasimi inflessibile il mio incedere,
distratto,
perso nel calice consumato
di un sogno destato dalla realtà.
Smettila di fissarmi!
 
Conosco il mio male,
Delusione che segui i miei passi.
Nero è il Tevere
che suona il mio Capriccio,
nero come la melodia di questa pulsione,
fedele compagna,
desiderio di punizione.
 
Sguardi violenti rivolgo al mio cuore,
che accusa il Destino
del dolore che bramo.
Non è questo ponte, non la vertigine
a disorientare i miei sensi,
ma la paura di una triste sconfitta.
FABRIZIO CELLI, ROMA 22 LUGLIO 2013